Come fare perché i propositi per il nuovo anno siano davvero ‘buoni’ – passo n.1
Premessa:
Il periodo fine anno/inizio anno è spesso per noi tutti tempo di bilanci sui precedenti 365 gg e di ‘buoni propositi’ per i prossimi 365 gg. Con questi articoli, uniti alle riflessioni puntuali che sto diffondendo sui miei canali social (Facebook , LinkedIN e a volte anche su Instagram ) voglio darti qualche info utile, tratta dalla mia esperienza di Coach, per definire ‘al meglio’ i tuoi obiettivi per il 2023.
L’espressione ‘buon proposito’ ha a che fare con ‘MI PROPONGO DI’ ed è quindi linguisticamente molto diversa da ‘VOGLIO’ e soprattutto da ‘MI IMPEGNO A’, perché prende già in considerazione la possibilità che non necessariamente ci sarà un risultato. A mio avviso, i ‘buoni propositi’ sono sinonimi di ‘intenzioni’, desideri, aspirazioni (vedi intenzióne in Vocabolario – Treccani )
Se invece vuoi dichiarare uno o più OBIETTIVI per il 2023, ti posso supportare con alcune considerazioni e domande da Coach (generiche, lo so!), al fine di trasformare i tuoi ‘propositi’ in veri impegni.
Il primo passo: DEVO, VORREI, VOGLIO…POSSO?
Prendi la lista dei tuoi ‘buoni propositi’ e, per ogni proposito, chiediti: è la voce del DEVO, del VORREI o del VOGLIO? Se è l’espressione del tuo VOGLIO, ci siamo!
IL DEVO: se il tuo proposito è l’espressione di qualcosa che senti come obbligo (DEVO, ovvero senso del dovere), a mio avviso è importante porsi alcune domande per trasformare questo obbligo in impegno per l’anno futuro! Linguisticamente, utilizziamo il verbo DOVERE proprio quando non siamo focalizzati su un VOLERE, su un nostro desiderio autentico, accompagnato da un’emozione che possa smuoverci e supportarci nella realizzazione.
Avete presente quando diciamo: ‘DEVO andare in palestra’? Semplificando, la traduzione simultanea corrisponde a qualcosa tipo: ‘fa freddo; ho voglia di starmene sul divano a mangiare le patatine davanti ad una maratona di serie televisive’. È possibile, anche se non altamente probabile, che andremo ugualmente in palestra e, se ci andremo, faremo velocemente 4 esercizi, di malumore e senza grande trasporto. È molto probabile che rimanderemo la palestra ad altra giornata. Il ché mi sembra umano, legittimo e coerente con il nostro pensiero.
In questo caso, per trovare un ‘buon’ proposito per l’anno nuovo, secondo me è necessario fare un passo indietro e chiederci: ‘che cosa voglio veramente per me in quell’ambito’? E, in seguito: ‘che cosa mi sento di fare in concreto per realizzarlo?’. E così magari sostituiremo il ‘DEVO andare in palestra’ con il ‘VOGLIO mettere di nuovo i vestiti di 2 taglie meno che ho nell’armadio e con cui mi sento e mi vedo bene’ (nota bene: non si tratta mai di sostituire ‘devo’ con ‘voglio’! Si tratta di cercare il nostro VOGLIO autentico, che, ti assicuro, in questo caso, non corrisponde a ‘voglio andare in palestra’!
Solo in seguito, con il tuo pensiero ben focalizzato sul tuo VOGLIO, puoi chiederti che cosa tu possa fare per realizzare quel VOGLIO. Ad esempio: ‘posso tornare dal lavoro a piedi 3 volte a settimana, eliminare i biscotti al cioccolato alle 11 e informarmi sulle calorie dei vari pasti che di solito faccio, per trovare soluzioni comunque saporite e meno caloriche’. Vedete che il tutto prende una forma molto diversa, perché in primo luogo abbiamo spostato le luci dei riflettori su ciò che vogliamo, ovvero ciò che ci motiva, che ci convince, che ci anima!
IL VORREI (e anche il ‘mi piacerebbe’): linguisticamente, ciò che distingue un VORREI da un VOGLIO è la nostra percezione di poter concretamente realizzare ciò di cui stiamo parlando. ‘Vorrei una casa al mare’ ha come traduzione simultanea qualcosa di simile a: ‘Non ho i soldi necessari per comprarmi una casa al mare’. Siamo già comunque un passo avanti rispetto al DEVO! Quindi possiamo focalizzarci sul secondo interrogativo, ovvero: ‘che cosa mi sento di fare per rendere fattibile questo VOGLIO, per realizzarlo?’. Le risposte sono infinite e ci possono aiutare a formulare un ‘buon’ proposito per l’anno nuovo, ad esempio: ‘Mi impegno a risparmiare ogni anno 5mila euro per poter poi, aggiungendoli ai risparmi, chiedere un mutuo e comprare casa al mare fra 4 anni’, ‘Voglio indagare le possibilità di affitto 4+4 anni di case al mare e fare un prospetto spese’, ‘Voglio vedere se c’è qualcuno che scambia per il mese di agosto il suo alloggio al mare con il mio in valle Pellice’…
In questo caso, il focus sulla fattibilità, può trasformare un sogno in un impegno, sfidante e comunque raggiungibile, con impegno.
Un inciso: La ‘fattibilità’, ovvero la possibilità di concretizzare un proposito, è ciò che a mio avviso distingue ciò che sta nell’ambito ‘dell’extra-ordinario’, che solitamente è l’ambito in cui riusciamo ad ottenere cambiamenti, da ciò che si posiziona nello ‘stra-ordinario’ e quindi quasi irrealizzabile. Ne avevo scritto qui in un articolo: https://carlamalinverni-coach.com/coaching-torino-ordinario-straordinario-extraordinario/ )
Sia con il DEVO, sia con il VORREI, è possibile che non riusciamo ad evolvere verso un VOGLIO. Non è terribile! Forse è solo il segnale che quel determinato obiettivo per ora è da accantonare, da ridimensionare, da ripianificare nel tempo.
IL VOGLIO: se il tuo buon ‘proposito’ ora supera il test del DEVO e del VORREI – e quindi è un vero ‘VOGLIO e credo sinceramente di POTERE’ – bene, siamo di fronte ad un germoglio di obiettivo, su cui, se vuoi, proseguiremo a lavorare con i prossimi articoli e post sui miei canali social.
Ti parlerò anche dei miei obiettivi per il 2023!
Intanto ti auguro un buonissimo anno, di cuore
Carla