Ti propongo una riflessione, da coach, su tre parole legate a tre differenti modalità di vivere la nostra vita.
La dimensione dell’ORDINARIO riguarda la nostra vita quotidiana, le sicurezze che ci siamo costruiti nel tempo: famiglia, casa, lavoro, competenze che abbiamo acquisito, amicizie, sport…tutto ciò che popola attualmente la nostra vita. Voglio utilizzare una parola a cui ultimamente sono allergica, perché trovo la si usi in un’accezione spregiativa che non merita: ‘zona di comfort’. Io ringrazio ogni giorno di avere una ‘zona di comfort’, che ho creato con fatica, senza la quale ogni risveglio sarebbe tragico ed angosciante, perché la vita mi si presenterebbe senza alcun riferimento.
Se viviamo nella dimensione dell’ordinario, la nostra realtà si sviluppa nel tempo in modo inerziale, ovvero procede senza grandi scossoni, senza importanti cambiamenti introdotti da noi. Ad esempio, se ad oggi lavoriamo in una grande azienda che in genere garantisce una crescita economica ai dipendenti, possiamo ragionevolmente immaginare che tra 5 anni guadagneremo un 15% in più e che tra 10 con buona probabilità avremo una promozione di grado, che nostro figlio più grande tra 10 anni sarà laureato e il più piccolo finirà il liceo.
Se questo è ciò che vuoi, ciò che ti fa stare bene oggi e che desideri nel tuo futuro, se ti senti a tuo agio in questa situazione presente e in questa configurazione futura, ben venga la dimensione della prosecuzione inerziale! Io ‘amo’ la zona di comfort, invidio molto chi già sia riuscito a costruirsene una che lo soddisfi anche appunto per uno sviluppo futuro, forse perché mi considero ‘un’anima in pena’, sempre in cerca: una ricerca infinita, per ora.
Il ragionamento ‘si infrange’ quando la nostra visione inerziale di noi nel futuro non ci piace, oppure non ci piace nemmeno la nostra situazione attuale, il ché rende ancora più urgente qualche revisione nelle nostre scelte, se vogliamo sentirci soddisfatti.
Ecco che, se sentiamo di voler apportare alcuni cambiamenti, ci si presentano due vie: lo STRAordinario e l’EXTRAordinario.
Sfatiamo qualche mito sul coaching e sui coach! Alcuni sedicenti coach si presentano dicendoti che ti guideranno sulla strada del successo, verso risultati eccezionali e strabilianti. Bene: sappi che questi personaggi non sono dei veri coach.
Tutto ciò che è STRAordinario, nell’accezione italiana del termine e anche in quella del coaching basato sull’ontologia del linguaggio, che applico e insegno, è legato a qualcosa di esterno e di non dipendente da noi. Gli avvenimenti straordinari sono quelli su cui fantastichiamo volentieri, nella dimensione del sogno, ovvero di qualcosa che ad oggi consideriamo irrealizzabile: ‘che bello sarebbe avere una villa al mare in cui chiamare gli amici e passare l’inverno al caldo, senza lavorare’, ‘mi piacerebbe tanto avere una azienda tutta mia, con qualche dipendente: li farei lavorare solo 6h al giorno in modo che si godano anche la loro vita personale e li coinvolgerei nella gestione della ditta’, ‘quanto vorrei essere già laureata per poter scappare subito a Parigi, domani stesso!’….
Come vedete, anche linguisticamente, pensando e parlando di ciò che consideriamo straordinario, utilizziamo il condizionale (‘sarebbe bello’, ‘mi piacerebbe’, ‘vorrei’…) proprio perché ora consideriamo remota la possibilità che questa situazione si concretizzi. In genere, ciò che è nella dimensione ‘sogno’ potrà realizzarsi magari se in futuro accadrà qualcosa di esterno al mio raggio di azione e di totalmente inaspettato (vinco la lotteria, cambiano le leggi sull’età pensionabile, eredito una villa al mare da un parente che non sapevo esistesse…).
Quindi, la parola STRAordinario ha a che fare con il sogno, con ciò che ad oggi non consideriamo in nostro potere di realizzare concretamente. (Capiàmoci: vi auguro e mi auguro un’enorme botta di culo nella vita! E nell’attesa dello straordinario….possiamo continuare a leggere)
Dicevamo; se il tuo presente non ti soddisfa del tutto, oppure se non ti piace il futuro ‘inerziale’ che ti si prospetta, esiste anche la via dell’EXTRAordinario, che è in estrema sintesi la strada lungo la quale un coach ti può accompagnare. L’extraordinario è tutto ciò che è fuori dalla tua attuale normalità e che tu consideri come un cambiamento che vuoi mettere in atto per te, per raggiungere in futuro qualcosa di differente e che consideri fattibile, realizzabile con il tuo impegno.
Non si tratta – in genere – di licenziarti da un giorno all’altro per aprire il chiringuito in qualche isola caraibica, né di mandare tutta la famiglia a quel paese per andare a fare il pittore di strada a Montmartre. Si tratta piuttosto di focalizzare che cosa vuoi veramente per te, di valutare se secondo te è fattibile e di conseguenza valutare e progettare i passi per realizzarla. Se qualcosa nella tua vita non ti piace, insieme con un coach, puoi lavorare su che cosa vuoi e su che cosa è possibile che tu faccia per ottenerlo e in quali tempi.
Introdurre una decisione nel tuo presente significa muoversi nella dimensione dell’extraordinario, cioè cambiare qualcosa oggi per uscire dal moto inerziale e per ottenere quindi un futuro differente e più vicino a ciò che desideri. Certo, non nego che tutto questo abbia un costo: si tratta di ragionare, riflettere, pianificare, muoversi, spendere energie, impegnarsi, esporsi anche al rischio di sbagliare. D’altronde anche decidendo di restare nel tuo moto inerziale stai pagando ogni giorno una serie di costi, in termini di insoddisfazione, delusione, rabbia. A te la valutazione di quale sia il costo minore!
‘Le decisioni sono un modo per definire se stessi. Sono il modo per dare vita e significato ai sogni. Sono il modo per farci diventare ciò che vogliamo’ Dalai Lama