come vedete, è da molto che non scrivo: è che la mia vita ha subito un arresto forzoso tra il 30 giugno e un’imprecisata data di fine settembre, a causa di un incidente che mi ha parzialmente immobilizzata. tempi duri, di sofferenza fisica e mentale e di infiniti apprendimenti, nonché demolizione di alcuni pre-giudizi (io, furba eh, pensavo di averli tolti praticamente tutti:-)). ho imparato che camminare non è un fatto da dare per scontato, che dipendere dagli altri e chiedere ancora mi pesa parecchio e che non potersi fare una doccia per 21 gg è una privazione a cui nessuno dovrebbe essere sottoposto, soprattutto col caldo dell’estate. ho scoperto che riesco a sparami in pancia delle iniezioni senza svenire per l’emotività e che dare del lei urlando al conducente dell’auto mentre sei sul suo cofano (‘cofano-motore’ come viene definito in verbalese) non avrà un risultato migliore che dargli del tu, stare zitta o insultarlo. ho imparato anche che senza davide non sarei sopravvissuta.
ripreso a camminare cialoccando, ripreso il lavoro, ripreso il mio amato coaching, fonte inesauribile di contentezza e di reciproci scambi. è un lavoro che mi piace assai, inutile negarlo: mi fa felice e ditemi se è poco.
ho concluso per ora il mio impegno con le donne recluse (e state attenti a questo ‘per ora’, che farò di tutto per rientrare là dentro…ok, di tutto, tranne farmi arrestare) che ho potuto seguire per ben due anni grazie al progetto fumneindependent de lacasadipinocchio che non ringrazierò mai a sufficienza. e anche qui, abbattimento di mille pre-giudizi sul carcere e sulle persone che lo abitano.
la novità forse più corposa è che il 10 ottobre è partito il corso per coach professionisti interamente tenuto da me a oasi-topos, all’interno della scuola durga! un anno che ci lavoravamo e finalmente passo passo il progetto è diventato realtà e ora seguo un magnifico gruppo di futuri coach certificati A.Co.I. insomma, sì sono diventata anche un po’ profia, sempre con ironia eh (lancio una palletta per cani a chi dice delle frasi che in coaching….non vanno granchè bene e siccome qualcuno ha creduto fosse un metodo didattico di qualche esimio professore non si sono nemmeno lamentati! altri me l’avrebbero scagliata violentemente contro). i luoghi e le persone che costituiscono e che frequentano durga ti mettono già a tuo agio a prescindere. quando vado lì, è come varcassi lo stargate. io non so ancora come abbiano fatto e lo scoprirò: hanno conciliato alla perfezione competenze e umanità. per cui la scuola e un gruppo di professionisti possono sia fornire un servizio di ottima qualità, sia accoglierti e accogliersi tra loro con una spontaneità mai vista da me. la prima giornata già mi ha arricchita, non vi dico ora che uno per uno li sto seguendo come coach! per una come me che ha una laurea in fisica, una tesi al cern, una passione per i numeri, stare in mezzo a persone che si occupano di naturopatia, tema natale, omeopatia, fiori di bach e altre cose per me sconosciute è un mondo nuovo a cui mi affaccio con la curiosità di un bambino che vuole imparare! quindi, sono profia e anche allieva, come in tutte le mie esperienza di coaching. lo scambio è arricchente per ambo le parti. julio velasco – da me detto ‘julio il grande’ – dice sempre col suo accento argentino ‘dei tuoi giogatòri, tu te ne debi inamoràre!’: bene, io son già innamorata di tutta la classe!
ultimo e non ultimo: vogliamo privarci, dopo un periodo buio (che necessiterebbe di una dieta per non sentirsi chiedere ‘ah, aspetti?’…ma no! è panza da impoltrimento!), di ottimo cibo e ottimo vino? ebbene: ho riscoperto un piccolo locale vicino allo studio arancio dove luca prepara prelibatezze semplici e straordinarie, che possono anche essere asportate in bellissime coppette trasparenti! e allora sai che c’è? il mio servizio di wine coaching grazie a lui e alla sua gastronomia – ristorantino evolve in qualità e prevede anche qualche buon assaggio di cibo. chi vorrà venire in sessione da me dalle 18:00 in poi nel mese più bello dell’anno (novembre) non ha che da chiedere e io passerò a ritirare una buona buta (ve ne offro un calice…così potete tornare a casa! ah…ha anche birre selezionate) e qualche leccornia da l’aula magna! mi è sempre piaciuto appoggiarmi ai negozianti vicini, soprattutto se meritevoli! come anche l’ottico, il rivenditore di caffè, la cartoleria, il negozio di casalinghi…
saluto tutti, in particolare quelli che leggeranno questa frase dopo la mia spataffiata di parole!
a presto
carletta