Carla Malinverni Coach

comunicare: un dono e una cura!

PREMESSA: tra i vari libri che parlano di linguaggio e che ho letto nell’ultimo anno, c’è ‘Parlarsi’ dello psichiatra Eugenio Borgna. e sapete quanto sia importante per un coach il linguaggio. se non lo sapete, considerate che noi coach ontologici partiamo dal presupposto che il linguaggio crei il mondo in cui viviamo…così tanto per darvi un’idea!

è stata una lettura piacevole e interessante per me perché parte dal linguaggio utilizzato tra medico e paziente (o meglio – che sarebbe auspicabile fosse utilizzato!), per portare alcune considerazioni sulla comunicazione anche fuori dall’ambito medico.

I POST: ve ne scriverò in due post, con molte citazioni! il primo – questo – ci dà una chiave di lettura per me nuova, chiara ed efficace su che cosa sia la comunicazione. il secondo post sarà poi su come ad oggi la comunicazione si esprima e viaggi su canali differenti (web, social, blog, immagini televisive).

LA SOSTANZA e LE CITAZIONI:
a che cosa corrisponde ‘comunicare’? ad un regalo ed alla cura, dell’interlocutore e anche di sé!

in coaching esprimere e ricevere opinioni (i feedback) è paragonato a scambiarsi regali! il punto di vista di un’altra persona su di noi o su un argomento comune, può aprirci a nuove riflessioni, mai pensate prima: per questo è un regalo! e come per tutti i regali, questi possono essere ‘nelle nostre corde’ oppure no. nel caso ci facciano riflettere, ci dicano cose nuove e interessanti per noi, utili per stare meglio, che ci incuriosiscano, il regalo sarà gradito, ovvero faremo nostra l’opinione dell’altra persona trasformandola in decisioni e azioni. nel secondo caso (come quel ciapapuer che tu odi e ricevi a natale e lo ri-regali o lo nascondi in fondo ad un cassetto), si accoglie con un ‘grazie’ perché è comunque un regalo, anche se poi non lo facciamo nostro. la stessa cosa vale per le persone che ricevono i nostri ‘regali’, ovvero che raccolgono le nostre opinioni.
ecco che borgna ci dà una spiegazione ben più profonda e al tempo stesso semplice da afferrare di che cosa sia comunicare, questa cosa che mettiamo in atto in continuazione (anche quando stiamo in silenzio) e che spesso non curiamo!

‘che cosa è questa parola ambivalente, “comunicazione”, che entra in gioco in ogni forma di discorso e di vita? comunicare vuol dire rendere comune (dal latino munus, dono): è dialogo, relazione. significa entrare in relazione con la nostra interiorità e con quella degli altri, nella convinzione che comunicazione sia sinonimo di cura.’

e passa a spiegarci l’importanza delle emozioni che accompagnano l’espressione verbale dei messaggi:

‘ci sono parole, parole emozionali (le sole che contano), capaci di creare ponti di comunicazione fra chi cura e chi è curato, e ci sono parole incapaci di farlo: determinando fratture incolmabili fra noi e gli altri’

un libro che in coaching mi ha aperto mondi sulla comunicazione e sulle emozioni è ‘le parole sono finestre [oppure muri]’ di m. rosenberg. qui sono ponti, là sono finestre e direi che il paragone rende bene!
e ancora sull’importanza delle parole e sulle conseguenze che le nostre parole hanno sull’interlocutore:

‘ma come non ribadire ancora la significazione umana, e in fondo terapeutica, delle parole e dei gesti con cui ci incontriamo con chi sta male? se le parole non nascono dal cuore, se non sono leggere e profonde, gentili e assorte, fragili e sincere, fanno del male, e fanno del male i gesti che non sanno testimoniare attenzione e partecipazione.’

GRAZIE: a mauro, ex allievo che mi ha fatto scoprire questo libro, proprio attraverso un dono!

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