Carla Malinverni Coach

comunicare: mi si è scassato un sogno!

come promesso, proseguo con altre considerazioni sulla comunicazione e i nuovi canali tramite i quali ora viaggi, tratte da ‘parlarsi’ di eugenio borgna e non solo.

AMARCORD: quando ero piccola, i miei genitori mi parlavano di quando per la prima volta avessero visto una TV e si ricordavano l’arrivo nelle loro case del primo televisore (altrimenti si andava al bar a vederlo!). mio nonno paterno, che gestiva un cinema di paese, non so come viste le attrezzature del tempo, proiettava il rischiatutto prima del film, altrimenti avrebbe avuto la sala vuota!!!! la mia generazione con la tele ci è nata…certo a volte aspettavamo quasi mezz’ora che cominciassero le trasmissioni, sedute davanti allo schermo fisso con l’immagine a palla e la dicitura RAI e ricordo molto bene l’arrivo di telebiella nonché la prima volta che sintonizzammo canale 5 sulla TV, senza telecomando (allora il telecomando erano i bambini di casa!). le informazioni erano diventate disponibili per tutti, anche per noi bambini: ricordo che c’erano tantissimi documentari al pomeriggio! noi siamo nati con la televisione e abbiamo vissuto l’arrivo del web!

LE INFORMAZIONI OGGI: oggi siamo bombardati di informazioni più o meno attendibili, tanto che il sentito comune è quasi sempre quello di doversi proteggere, di staccare il cellulare, di non accedere al web per troppe ORE! circola ogni tipo di informazione, tanto che sui social puoi tenerti facilmente aggiornato su compleanni, cambiamenti di lavoro, nascite di bambini, matrimoni e divorzi: anche la vita privata è notizia.

IL GRANDE FREDDO: a me negli anni si è letteralmente scassato un sogno; quando è arrivato il web ed è stato possibile navigare facilmente su internet, ho pensato immediatamente che avremmo avuto finalmente accesso a tantissime notizie utili e che quindi la comunicazione e l’informazione finalmente sarebbero migliorate con un bel balzo in avanti! a distanza di un ventennio, mi sono purtroppo bruscamente ricreduta. nell’infinito mare del web, regna il caos: fatti vengono proposti come opinioni, opinioni vengono presentate come fatti e soprattutto vengono diffusi molti fatti falsi.

mi pare che ormai il processo mentale di accesso alle informazioni non sia più ‘vado lì per informarmi’, quanto ‘vado lì alla ricerca di una riprova di ciò che penso già’. e purtroppo sul web c’è una riprova per qualsiasi cosa tu possa pensare. per ridere, un giorno parlando di questo mio sogno infranto con amici, dissi – sparando la battuta – ‘secondo me, se uno è convinto che respirare faccia male, troverà qualche conferma sul web….e seguirono grasse risate. poi con i cellulari trovammo una serie di blog e addirittura di corsi pratici in aula dove si insegna a respirare meno – e non per rilassarsi o perché lo stress ci induca a iperventilare – no, per proteggerci dall’inquinamento!

‘come cambiano le forme di comunicazione, e di apprendimento delle conoscenze e delle informazioni? le informazioni sono divenute torrenti, fiumi, inondazioni, inarrestabili, e siamo divenuti incapaci di dominarle, di memorizzarle, e di valutare se siano, o non siano, di buona qualità.’ Eugenio Borgna

E CHE FINE HANNO FATTO LE IMMAGINI? oltre alle parole scritte o parlate, pensiamo anche alle informazioni che ci arrivano tramite le immagini, sempre dal PC o dalla televisione e quanto ormai siamo abituati a vedere alcuni avvenimenti reali come fossimo spettatori di un film.

‘l’attentato alle Twin Towers di New York, ad esempio, è stato visto da tutti come un film, come un immenso e straordinario effetto speciale cinematografico. è stato visto cioè non con gli occhi di una persona, ma attraverso gli occhi di uno spettatore’ Raffaele Simone   

‘al di là della valutazione tragica, quest’immagine, un’immagine che ci appartiene come le immagini di Giotto, quelle del Masaccio, quelle di Raffaello, non è arte nel senso tradizionale della parola, ma è qualcosa che è dentro di noi e quindi ci rende partecipi di una storia di cui non siamo protagonisti, ma siamo consapevoli e talvolta tragici spettatori’ Vittorio Sgarbi  

e avete mai notato quante persone, scrivendo parole contro la violenza (verso gli animali, verso le persone, verso i bambini) diffondano in accompagnamento immagini cruente e terrificanti, tanto da renderci credo nel tempo ormai avvezzi a vedere e a sdoganare qualunque video (vilipendio di cadavere, impiccagione, uomini sgozzati, tortura di animali)?

‘la febbrile insistenza nel rappresentare e nell’illustrare modelli di vita dolorosi, come sono quelli ancorati alle forme dolorose del suicidio, della morte volontaria, o crudeli, come sono quelli ancorati alle forme distruttive della vita, non può non essere considerata possibile sorgente di angoscia, ma anche di contagio, e di dipendenza psichica. […] si finisce così nei deserti di una comunicazione che non crea né ascolto né condivisione.’ Eugenio Borgna

CONCLUSIONE: non ho una conclusione per questo post. lascio a ognuno di voi le proprie riflessioni. e se vorrete condividerle qui…ne sarò felice!

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